La Democrazia Progettuale nasce in Italia ed era doveroso pensare a quali benefici è in grado di offrire prima di tutto alla difficile situazione italiana.

 

Pur con la consapevolezza che non esistano ricette miracolose e che per risolvere le complesse problematiche del nostro Paese siano necessari interventi strutturali a livello politico, fiscale, economico, gli impulsi di cambiamento devono provenire da chiunque sia in grado anche solo di stimolare ragionamenti e idee.

 

L’Italia è un Paese con grandi potenzialità di sviluppo che, purtroppo, vengono da tempo penalizzate da una serie di problemi di sistema e comportamentali.

 

Quelli di “sistema” sono fin troppo evidenti e noti a tutti: peso del fisco, costi della politica, burocrazia, costi di energia e carburanti, accesso al credito, Pubblica Amministrazione, infrastrutture, sprechi, etc..

 

Quelli “comportamentali” riguardano invece la tendenza ad anteporre il singolo al gruppo, gli interessi privati a quelli della collettività. Troppe persone perseguono unicamente benefici personali e gli interessi di una ristretta cerchia di "amici". 
 
 

Manca una cultura collaborativa, del gioco di squadra, degli obiettivi comuni, del “bene per il Paese”. La meritocrazia è inesistente.

 

Questo atteggiamento ha contribuito a portare l’Italia in una crisi generalizzata e radicata e in questo fosco scenario sono in molti a proporre soluzioni più o meno credibili.

 

Noi crediamo invece che qualunque “cura” non sarà efficace se prima non proveremo – tutti quanti - a fare autocritica e ad imporci un cambiamento che deve partire innanzitutto da noi stessi.

 

Bisogna tornare a credere nel nostro Paese e a ragionare in modo positivo e propositivo. Senza alibi e senza aspettare che siano gli altri – mondo politico compreso - a doversi muovere per primi. Bisogna imparare a pensare a cosa possiamo fare (noi) per l’Italia anziché l’Italia per noi.

 

Sebbene sia impossibile chiudere gli occhi e non vedere problemi, inefficienze e quant’altro a ostacolare qualunque tentativo di cambiamento, ciascuno di noi dovrà avere la forza per essere il fautore di un rinnovamento innanzitutto comportamentale.

 

La Casta del furbetti e dei disonesti dovrà essere soppiantata da quella degli Onesti; fatta da persone che rappresentano il buono dell’Italia in cui ci sono capacità, valori, creatività, spirito imprenditoriale e anche di sacrificio.

 

Gli italiani che hanno fatto grande l’Italia possono e devono farcela!